Ferraio o Fabbro ma forse è la stessa cosa..
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Dicembre 27, 2019Revisione caldaia e verifica fumi sono obbligatori? Ogni quanto vanno fatti? Chi devo chiamare?
La revisione caldaia e verifica fumi sono due degli elementi essenziali per la corretta manutenzione della caldaia, ma allo stesso tempo molti non sanno come si fa.
REVISIONE CALDAIA
La revisione della caldaia e la verifica devono essere eseguiti secondo quanto indicato sul libretto delle istruzioni della caldaia stessa. Spesso alcune ditte specializzate dicono che la manutenzione della caldaia deve essere fatta ogni anno, ma il Decreto del Presidente della Repubblica numero 74 del 2013 (che disciplina la materia riguardo il funzionamento degli impianti di riscaldamento) non lo impone affatto.
Ovviamente, se la caldaia dà problemi è giusto chiamare un tecnico specializzato o una ditta abilitata.
Quando va fatta la revisione caldaia?
Non esistendo l’obbligo annuale, è necessario basarsi su altri criteri:
- Le indicazioni fornite dalla ditta che ha installato la caldaia devono includere una specificazione riguardo ad ogni quanto va fatta la manutenzione del vostro modello.
- Nel caso in cui la ditta installatrice non abbia fornito istruzioni specifiche, potete controllare il libretto della caldaia e vedere se trovate lì le informazioni riguardo la revisione.
- Se non trovate niente nemmeno sul libretto, attenetevi alle norme UNI e CEI
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Verifica fumi
La revisione dei fumi di combustione (ossia un test che permette di controllare la regolazione del bruciatore) è obbligatoria per legge e per capire ogni quanto tempo vanno effettuati, potete basarvi sulla tabella qui sotto. Questo tipo di controlli varia infatti a seconda del tipo di caldaia e della sua potenza.
Quanto costa la manutenzione caldaia?
Il costo della manutenzione ordinaria della caldaia varia a seconda delle ditte a cui ci si affida e della Regione. Solitamente va dai 60 euro agli 80 euro (si va oltre i 100 euro, invece, per la verifica delle emissioni).
Spese relative al riscaldamento centralizzato
Nel caso in cui tu viva in una casa in affitto o in un condominio, spese come quella per il riscaldamento condominiale vanno ripartite per legge.
Anche se, ad oggi, ogni palazzo condominiale deve essere dotato di contatori per registrare i consumi delle singole unità, è possibile che qualche vecchio edificio non ne sia provvisto (la legge prevede delle esenzioni). In tal caso le spese di esercizio e quelle di manutenzione ordinaria vengono ripartite tra tutti i condomini serviti dall’impianto in base all’effettivo uso che ciascuno ne fa.
Naturalmente, chi si è distaccato dall’impianto centralizzato non parteciperà alle spese di gestione ordinaria ma dovrà contribuire solo alle spese straordinarie. La manutenzione straordinaria (sostituzioni bruciatore, caldaia, rifacimenti, riparazioni onerose) va infatti ripartita tra tutti i condomini, incluso chi si è distaccato. La suddivisione delle spese avviene in questo caso per millesimi.
Nel caso in cui invece viviate in una casa in affitto, le spese straordinarie di condominio saranno a carico del proprietario dell’immobile (a differenza delle spese ordinarie). In pratica, se la caldaia ha un guasto e va cambiata, ci deve pensare il padrone di casa.